Passa ai contenuti principali

Gli indicatori fisici di abuso minorile

Source: BC Medical Journal

Il maltrattamento su minore si presenta in molte forme, non tutte immediatamente riconoscibili. L'abuso minorile, che può durare per periodi brevi o lunghi, è solitamente diviso in quattro tipologie, che possono presentarsi singolarmente o insieme:

- abuso fisico
- abuso sessuale
- abuso emotivo/psicologico
- trascuratezza.

L'abuso fisico si manifesta con lesioni fisiche inflitte attraverso colpi, pugni, pizzichi, calci, spinte, lanci di oggetti, morsi, bruciature, e qualunque altro metodo per fare fisicamente del male ad un bambino. Le lesioni possono essere il risultato di un singolo episodio o di abusi ripetuti. I traumi fisici possono presentarsi come lividi, abrasioni, lacerazioni, bruciature, lesioni oculari, fratture, fino a danni a cervello e organi interni, che sono le principali cause di morte riconducibili all'abuso. Questa forma di abuso include forme estreme di punizione come la tortura o il confinamento in armadi bui, scatole o stanze chiuse per giorni, mesi o addirittura anni.
L'abuso sessuale include azioni criminali che vanno dall'esposizione dei genitali fino alla penetrazione o all'uso commerciale del minore attraverso prostituzione o produzione di materiale pedopornografico.
L'abuso emotivo e psicologico include atti od omissioni da parte di chi è responsabile del minore che causano seri disordini emotivi, comportamentali, cognitivi o mentali. È una tipologia di abuso che è solitamente prolungata nel tempo ed abituale, e si manifesta attraverso commenti negativi, paragoni con altri bambini, nomignoli, uso del minore come capro espiatorio, umiliazione, isolamento, urla e sfoghi di rabbia, inaccessibilità psicologica o rifiuto di uno specifico trattamento sanitario.
La trascuratezza è definibile come il non provvedere ai bisogni basilari del minore, che possono essere fisici, educativi, o emotivi. Nella trascuratezza di tipo fisico rientrano il rifiuto o il ritardo nel cercare cure mediche o dentali, l'abbandono, una supervisione inadeguata, l'intossicazione da droghe passiva o l'ingestione accidentale di droghe illecite, cacciare di casa un minore o non permettere a chi è fuggito di tornare a casa. La trascuratezza educativa include assenze ingiustificate da scuola, la non-iscrizione del minore alle scuole obbligatorie e l'ignorare eventuali esigenze educative speciali. Nella trascuratezza emotiva, l'adulto non risponde alle richieste del minore di attenzione, amore e sicurezza emotiva, ed è psicologicamente inaccessibille; l'esposizione del minore ad eventuale abuso cronico ed estremo sul partner e il permesso di usare droghe ed alcool sono altre manifestazioni di trascuratezza emotiva.
L'abuso emotivo/psicologico, e in parte anche la trascuratezza, hanno conseguenze non fisicamente visibili quindi non analizzabili da chi non sia un esperto in psicologia o psichiatria. Per questa ragione, queste due tipologie di abuso su minore non verranno approfondite in questo articolo.

Abuso fisico

L'abuso fisico è naturalmente il genere di abuso meglio riconoscibile, perchè vi sono evidenze fisiche a cui fare riferimento. Un possibile abuso fisico può essere identificato attraverso diversi tipi di lesioni, principalmente cutanee e scheletriche.

Lesioni cutanee

In questa categoria rientrano lividi o bruciature ripetuti o dalla forma simile ad oggetti riconoscibili come cinte, corde o la stessa mano di chi commette l'abuso; seppur vi siano bambini che soffrono di disturbi della coagulazione che causano facile sanguinamento o lividi, quando l'impronta lasciata sulla pelle del bambino non è casuale come l'angolo di un mobile ma è riconducibile ad una mano o una cinta, l'abuso fisico diventa la sola spiegazione per le lesioni. Altri lividi sospetti sono quelli in bambini che ancora non camminano o non hanno la capacità di stare in piedi e quindi eventualmente sbattere contro mobili o muri, lividi sulle natiche in bambini che ancora indossano pannolini, lesioni simmetriche e lividi multipli sul viso che non abbiano una chiara spiegazione (i lividi accidentali sono comuni nei bambini, anche nei neonati che potrebbero mostrarli su scalpo, mento e fronte, ma questi corripondono - soprattutto in età prescolare - quasi sempre a prominenze ossee come ginocchia, schiena, avambracci e solo occasionalmente viso). Le lesioni cutanee di probabile natura accidentale sono quelle visibili sulla parte esplorativa di una superficie corporea, come la parte ventrale di mano e piedi, la fronte e il mento, i gomiti e la parte bassa delle braccia, le prominenze della colonna vertebrale, le creste iliache, le tibie e le ginocchia. La natura accidentale della lesione diventa meno probabile quando ad essere affette sono le superfici non esplorative, come le guance, il collo e le orecchie, la parte dorsale delle mani, l'interno di braccia e cosce, le natiche, l'addome, i genitali e il retto.
Un'altra tipologia di lesione cutanea derivante da possibile abuso sono le bruciature, soprattutto quelle senza evidenza di movimento reattivo. La gran parte delle bruciature derivanti da abuso sono causate da un liquido caldo, in particolare acqua. Una bruciatura con un confine netto corrispondente ad una superficie liquida statica parallela al terreno è forse la forma più distintiva di bruciature da immersione violenta, nella quale si obbliga il bambino ad immergere parte del proprio corpo in acqua bollente. In questo genere di lesione si notano spesso pieghe di flessione, segno che il bambino si è ritratto nel dolore o è stato tenuto stretto dall'autore dell'abuso. Le bruciature derivanti da abuso possono essere simmetriche e possono apparire come due guanti o due calzini, quando ad essere immersi in acqua bollente sono mani o piedi. Anche per le bruciature possono esservi segni di oggetti specifici come un ferro da stiro, un'asta di ferro, un accendisigari, griglie, sigarette o lampadine. La caratteristica principale delle bruciature intenzionali è l'assenza di segni di reazione da parte del bambino, che si scosterebbe se si bruciasse accidentalmente; le bruciature inflitte non mostrano questa evidenza di movimento perchè l'adulto ha tenuto il bambino in contatto forzato con l'oggetto o la superficie bruciante.
Anche gli occhi possono mostrare conseguenze derivate da abuso fisico. Ad esempio, le petecchie congiuntivali si formano sia in presenza di traumi diretti che di soffocamento o strangolamento, e le emorragie retiniche sono significative sia come segni di abuso che come probabile conseguenza di lesione neurologica.

Lesioni scheletriche

Le lesioni scheletriche che suggeriscono un possibile maltrattamento minorile sono:

- fratture alle costole in bambini piccoli, in particolari posteriori
- fratture dell'angolo metafisario
- fratture in neonati o bambini diverse da fratture semplici a cranio e clavicole
- fratture ad alta energia senza che vi siano stati incidenti seri come una caduta di lunga distanza o un incidente stradale
- fratture multiple senza che vi siano stati incidenti seri
- evidenza di fratture non trattate in autoguarigione
- nuove fratture sovrapposte a vecchie fratture.

Dopo la pelle, lo scheletro è la parte del corpo dove le lesioni derivanti da abuso sono più evidenti. La metà dei bambini maltrattati presenta lesioni scheletriche, e il 45% di queste passano come non sospette anche tra i medici. Vi sono due lesioni in particolare che sono così patognomoniche di abuso fisico che andrebbero immediatamente considerate come prova di maltrattamenti: le fratture costali posteriori - adiacenti alla colonna vertebrale - che si formano quando il bambino viene strizzato con forza attorno al petto, o qualunque frattura costale (e sternale), soprattutto se in un bambino molto piccolo, e le fratture lungo la metafisi delle ossa lunghe, che risultano nella formazione di frammenti o archi ossei adiacenti alla cartilagine di accrescimento.
Le fratture costali posteriori, in prossimità delle articolazioni costo-trasversarie, sono il risultato dello spostamento non naturale delle costole posteriormente rispetto alla colonna vertebrale, che porta ad un peso eccessivo della parte posteriore delle costole sui processi trasversi delle vertebre. Durante un attacco, chi abusa è solitamente di fronte al bambino e lo tiene per il torace, posizionando le dita sulla schiena, i palmi della mano ai lati, e i pollici sul torso; il bambino viene scosso violentemente, e il torace subisce una severa compressione anteroposteriore. Un meccanismo simile avrebbe luogo se un bambino venisse violentemente buttato a terra o su un oggetto solido come un mobile. Solo una severa forza accidentale (come in un incidente automobilistico) causerebbe una compressione toracica anteroposteriore tanto massiva; quindi, in assenza di un grave incidente stradale o simile, riscontrare fratture di questo tipo in un bambino significherebbe ritrovarsi di fronte ad un caso certo di abuso.
Le fratture lungo le metafisi, che costituiscono la parte più debole delle ossa lunghe di un bambino, si creano in un contesto violento dove le estremità vengono tirate, contorte o scosse.
Altre due tipologie di fratture dovrebbero allertare chi le esamina: le fratture multiple e quelle non trattate. L'89% delle fratture accidentali si presentano su una sola parte del corpo, mentre nel 75% degli abusi è coinvolta più di una parte del corpo. Se già la presenza di fratture multiple in un bambino è sospetta, la presenza di più fratture sovrapposte sulla medesima frattura è ancora più sospetta. Inoltre, la presenza di fratture non trattate dimostra che l'adulto in questione ha ignorato o nascosto il dolore del bambino (le fratture sono molto dolorose anche per un adulto) e la sua momentanea disabilità per almeno una o due settimane. La presenza di fratture multiple in stadi diversi di guarigione è un'altra prova di abuso fisico.
Le più comuni fratture accidentali della prima infanzia sono fratture semplici a cranio e clavicole, per via di cadute basse. Una volta che i bambini imparano a camminare, fratture semplici di tibia, femore, radio e ulna distali, e omero sopracondilare sono possibili. Tutte le altre fratture, soprattutto nei bambini sotto i tre anni, dovrebbero essere considerate sospette. Nei bambini al di sotto di un anno le fratture accidentali sono molto rare, e solitamente sono associate ad eventi maggiori e verificabili come gli incidenti stradali.

Oltre a mostrare specifiche lesioni fisiche, i bambini vittime di abuso possono presentare sintomi riconducibili alla sindrome del bambino maltrattato o alla sindrome del bambino scosso. La sindrome del bambino maltrattato è identificabile attraverso la presenza di lesioni multiple separate nel tempo e di causa differente, che non sono giustificabili per malattia, incidente o come lesione tipica per l'età del bambino. Nella sindrome del bambino scosso vi sono solitamente lesioni intracraniche ed emorragie retiniche (presenti nell'80% dei casi), fratture costali e alle metafisi che non possono essere ricondotte a cadute lunghe o incidenti.

Abuso sessuale

L'abuso sessuale su minore purtroppo non è sempre visible o dimostrabile. Molti segni riconducibili ad abuso sessuale, come disturbi del comportamento, infezioni del tratto urinario, ed irritazione genitale, non sono esclusivamente correlati ad esso quindi non sono prove inconfutabili. Vi sono anche lesioni acute ai genitali che possono essere comuni e di natura del tutto accidentale, come lividi al pene causati dal coperchio del water caduto accidentalmente o lacerazioni ventrali del pene causate dalle cerniere dei pantaloni. Considerando che si può anche essere in presenza di normali variazioni, ogni lesione acuta anogenitale che non abbia una storia chiara e plausibile che la giustifichi va indagata come segnale di abuso. Le malattie sessualmente trasmissibili come gonorrea, sifilide, clamidia, herpes e verruche genitali vengono raramente trovate nei bambini, ma quando succede queste vanno valutate in un contesto di abuso.

Conseguenze orali e dentali dell'abuso e della trascuratezza del minore

Una parte del corpo che andrebbe osservata attentamente se si sospetta un abuso su minore è la bocca, perchè spesso gli effetti dell'abuso, sia fisico che sessuale, e della trascuratezza sono visibili in bocca e denti.
Le lesioni craniofacciali si presentano nel 65% dei casi di abuso su minore. Le lesioni possono essere da corpo contundente, comunemente inflitto con un utensile da cucina, con mani e dita, o causate dall'ingerimento forzato di liquidi bollenti o caustici. Esse possono presentarsi come bruciature, contusioni, lacerazioni della lungua, della mucosa boccale, del palato, della gengiva o del frenulo; possono anche esservi denti scoloriti, fratturati, spostati, o avulsi. Anche le fratture della mandibola e delle ossa facciali sono comuni. I bavagli stretti con forza possono lasciare lividi o cicatrici agli angoli della bocca. Come per le altre parti del corpo, anche per la bocca le lesioni possono essere di natura accidentale, ma vanno investigati i casi in cui le lesioni siano multiple, in stadi differenti di guarigione, inappropriate per il livello di crescita del bambino, o giustificate da storie discordanti e non credibili.
La cavità orale è un sito frequente di abuso sessuale nei bambini. La presenza di gonorrea orale e periorale o sifilide in bambini in età prepuberale è patognomica di abuso. Gonorrea della faringe, inspiegati eritemi o petecchie del palato, in particolare della giunzione tra palato duro e molle, possono essere evidenza di un rapporto orale forzato. Le verruche orali o periorali, anche se spesso sono causate da contatto sessuale, potrebbero essere il risultato di contatto con una verruca vulgaris (la classica verruca su mani e piedi) o di autoinoculazione.
La trascuratezza da parte dell'adulto diventa visibile quando il genitore o chi deve prendersi cura del minore non fa sforzi per assicurare al bambino un livello di salute orale adeguato. Carie, malattie periodontali e ogni altra condizione orale possono portare a dolore, infezione e perdita di funzione se lasciate non trattate. Un'infezione dentale non curata può portare ad un'infezione molto più estesa che coinvolge i nervi circostanti, e a conseguenze gravi che impattano negativamente l'apprendimento, la comunicazione, la nutrizione e le altre attività necessarie per una crescita normale.

Abuso minorile e disabilità

Nei casi più gravi di abuso il minore può anche sviluppare disabilità fisiche permanenti. L'abuso fisico può portare a traumi alla testa risultanti in ritardo mentale (conseguenza più comune nelle femmine), menomazioni sensoriali come perdita di vista o udito, o menomazioni motorie come avviene in caso di paralisi cerebrale. La trascuratezza e l'abbandono possono portare a ritardi nel parlare o nello sviluppo del linguaggio, deficit nutrizionali e della screscita, o danni neurologici permanenti dovuti all'uso di droghe e alcool durante la gravidanza.
Il legame tra disabilità e abuso è anche visibile in un altro senso. In molti casi infatti, i bambini già affetti da una qualche disabilità fisica o mentale sono ancora più vulnerabili, e quindi più probabili vittime di abuso; infatti, l'incidenza riportata di abuso su bambini disabili è maggiore di quella riportata su bambini senza disabilità. Questo avviene perchè il bambino disabile non denuncia (soprattutto per non sentirsi ulteriormente diverso dagli altri), se ha handicap fisici non ha la possibilità di difendersi o fuggire, e se ha handicap particolarmente gravi diventa vittima facile perchè l'abuso non richiederebbe neanche l'uso della forza o della minaccia. Inoltre, spesso la disabilità può causare stress e frustrazione in chi deve prendersi cura del bambino disabile, innescando un comportamento violento che vede l'adulto sfogare le proprie frustrazioni sul minore.

Diagnosi errate di abuso

È fondamentale sottolineare che vi sono molti elementi che potrebbero portare ad un'incorretta diagnosi di abuso, e che vanno tenuti in considerazione per evitare che una persona innocente venga accusata di un crimine grave come l'abuso minorile. Tra le condizioni da valutare prima di diagnosticare un abuso vi sono:
-traumi da parto
-nascita prematura
-la naturale reazione periostale (particolarmente attiva nei neonati)
-indifferenza congenita al dolore
-disordini neurologici che causano fragilità ossea per via di immobilità o determinati farmaci
-osteogenesi imperfetta, un disordine genetico di sintesi del collagene che risulta in ossa fragili e facilmente fratturabili
-insufficienza renale, che può portare ad un basso contenuto minerale osseo e quindi alla frattura
-sifilide congenita
-rachitismo
-scorbuto
-malattia di Caffey, una malattia infantile benigna che causa iperostosi (eccessiva produzione ossea)
-leucemia
-carenza di rame, acquisita o ereditaria.

Tutti questi disordini possono causare irregolarità nelle metafisi, eccessiva reazione periostale, e/o fratture. L'osteogenesi imperfetta è il disordine che più comunemente può portare a diagnosticare erroneamente un abuso. Fondamentale è quindi conoscere la storia clinica del minore prima di trarre conclusioni affrettate che potrebbero rivelarsi errate.



Fonti:


- Belanger, P.L., 1998. Quality assurance and skeletal survey standards. In Kleinman P.K. (ed), Diagnostic Imaging of Child Abuse, St Louis: Mosby Inc.
- Goldson, E., 1998. Children with disabilities and child maltreatment. Child Abuse and Neglect, 22 (7), 663-667
- McCoy, M. L., Keen, S.M., 2014. Child Abuse and Neglect, New York: Psychology Press
- Strachan Peterson, M., Durfee, M. (eds), 2003. Child Abuse and Neglect. Guidelines for Identification, Assessment, and Case Management, Volcano Press



Commenti

Post popolari in questo blog

Un approfondimento sui decessi per impiccagione e strangolamento

Source: Getty Images Il collo umano è molto vulnerabile ed esposto a lesioni potenzialmente mortali, per via del suo diametro relativamente piccolo, della mancanza di una schermatura ossea, e della sua stretta associazione con le vie respiratorie, il midollo spinale, e i principali vasi sanguigni.  Le forme più comuni di decesso legato a lesioni del collo sono l'impiccagione e lo strangolamento. L'impiccagione può essere completa o incompleta: si definisce completa quando tutto il corpo è sollevato dal suolo e l'intero peso della vittima è sopportato dal collo; si definisce incompleta quando una parte del corpo tocca una superficie e il peso della vittima non è totalmente sopportato dal collo. L'impiccagione viene anche classificata a seconda dell'intento: giudiziaria, omicida, suicida, autoerotica, ludica o accidentale.  Nelle impiccagioni di tipo giudiziario, che si rivelano essere spesso quelle più estreme, vi è un'effettiva decapitazione, con una

La figura dell'antropologo forense: ruolo, formazione e problematiche annesse

Source: Boston University School of Medicine Negli ultimi anni, l'antropologia forense è diventata una disciplina sempre più complessa, che richiede competenze specifiche ed esperienza in altre determinate discipline che in passato non erano solitamente correlate all'antropologia forense. Infatti, per diventare un antropologo forense qualificato, oggi bisogna completare lunghi e intensi anni di studi. Il numero degli antropologi qualificati e certificati è in costante aumento. Tuttavia, vi sono ancora idee equivoche sull'antropologia forense, anche nella stessa comunità scientifica, che soprattutto nelle indagini di tipo legale/forense possono costituire un serio problema. Ciò accade perché a volte si sottovaluta la complessità della formazione di un antropologo, e si tende a pensare che alcune figure professionali, come ad esempio i patologi, possano in teoria lavorare sui resti scheletrici, semplicemente frequentando qualche corso integrativo di antropologia. Fonda

La determinazione dell'epoca del decesso: metodi e problematiche

Stabilire l'epoca del decesso è fondamentale in ambito forense, perché sapere esattamente quando una persona è deceduta può aiutare anche a capire quale sia la causa del decesso e chi sia coinvolto nella sua morte. Inoltre, nel caso di un corpo in avanzato stato di decomposizione, mummificato o scheletrizzato, stabilire l'epoca del decesso aiuterebbe innanzitutto a stabilire se il corpo ritrovato sia di interesse archeologico o forense.  Capire quale sia il momento esatto in cui una persona ha smesso di vivere non è affatto facile, né tantomeno immediato, come spesso si vede nelle serie tv, dove dopo una sola occhiata il coroner è in grado di dire addirittura l'ora esatta del decesso. Incredibilmente errori grossolani di questo tipo si vedono anche nella vita reale, come nel caso ormai noto in Italia della morte di Dale Pike, il cui referto autoptico stabilisce sia morto tra le 18:00 e le 19:16, cosa del tutto ridicola che ha però contribuito a far finire in carcere negli S

"I rischi del mestiere": i potenziali pericoli dell'antropologia forense

Source: University of Huddersfield Gli antropologi forensi operano quotidianamente sui resti umani, scheletrizzati e decomposti, quindi sono esposti ad una serie di potenziali pericoli per la salute. Oltre al fatto stesso di maneggiare resti umani decomposti, altre potenziali fonti di rischio sono il lavoro sul campo e gli attrezzi usati in laboratorio. Ad esempio, ci si può ferire durante l'utilizzo del bisturi, si può contrarre un'infezione, o si può essere esposti a patogeni per via di schizzi di fluidi contagiosi che hanno contatto con le mucose o con eventuali ferite già presenti, per inalazione di particelle infettive, o per diretta inoculazione con oggetti taglienti. Nella ricerca antropologica, è in costante aumento il numero di strutture che studiano la decomposizione dei resti umani, le cosiddette "body farm", dove numerosi corpi donati volontariamente vengono disposti in estesi campi per osservarne da vicino il processo di decomposizione. Le donazion

I tumori benigni e maligni dell'osso

I tumori sono il risultato di una proliferazione incontrollata di cellule, che non sono normali sia nella forma che nelle dimensioni, e vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario. La causa di un tumore è solitamente multifattoriale. Tra le moderne cause di tumore vi sono radiazioni, dieta, consumo di tabacco, alcool o droghe, occupazione, infezioni, e predisposizione genetica. Quest'ultima sembra avere un ruolo importante nei tumori al seno e alle ovaie, nel retinoblastoma, nella neurofibromatosi, nei melanomi e nel tumore di Wilms, che colpisce i reni. Ad oggi si contano più di cento tipi diversi di tumore, sia benigni che maligni (e tumori benigni che si trasformano in maligni). Tra questi, oltre 40 colpiscono le ossa, inclusi cartilagine, tessuto connettivo fibroso e vasi sanguigni vicini. Gran parte dell'evidenza archeologica di tumori è rappresentata da lesioni scheletriche, ma è importante chiedersi quanto siano precise le diagnosi di tumore fatte solo o

Le fratture ossee derivanti dai diversi tipi di caduta fatale

Punto d'impatto di una caduta da altezza che ha causato la morte di un lavavetri a Tacoma (WA), negli Stati Uniti. Source: thenewstribune,com Le cadute sono tra le principali cause di morte o di lesioni fisiche non intenzionali. Vi sono moltissimi tipi di caduta, ed ognuno di essi costituisce un evento complesso e unico che produce forme uniche di trauma osseo. L'unicità e la complessità di ogni singola caduta sono da attribuire alla molteplicità di eventi che possono intrecciarsi tra loro; le forze generate durante la caduta sono diverse, così come le conseguenze che queste hanno sulle differenti aree dello scheletro. Per un antropologo forense sarebbe di particolare interesse riconoscere le morfologie dei vari traumi ossei e la loro distribuzione per ogni tipo di caduta, per poter ricostruire le circostanze dell'evento traumatico. Studi clinici e forensi incentrati sui trami ossei risultanti dalle cadute vengono condotti sin dagli inizi del 1900. Uno dei primi cas

Cenni su balistica e ferite da arma da fuoco

Una fetta importante delle lesioni riscontrate nei casi forensi è costituita dalle ferite da arma da fuoco. Se si escludono i contesti militari e/o di guerra, nei casi che coinvolgono civili la gran parte delle ferite da arma da fuoco deriva da pistole, carabine e fucili da caccia.  Per individuare correttamente una ferita da arma da fuoco sui resti umani, ossei e non, bisognerebbe avere una conoscenza basilare della struttura e del funzionamento delle armi da fuoco più comuni, dei proiettili e della loro interazione con i tessuti molli e ossei. Una cartuccia comprende una base o fondello (4), un bossolo (2), della polvere da sparo (3), e un proiettile (1): Source: Wikipedia Dalla base viene innescata (5) la polvere da sparo, la cui combustione produce un gas che spinge il proiettile, poi rilasciato dalla cartuccia al momento dello sparo. Il calibro è il diametro del proiettile ed è indipendente da massa, velocità e struttura dello stesso. Generalmente i proiettili sono

Gli effetti dell'abuso di alcol sulle ossa: un problema per le analisi antropologiche forensi

Source: jonbarron.org In antropologia forense, l'analisi dei resti umani è condizionata dalla comprensione dei processi di rimodellamento osseo, nei quali il tessuto osseo più vecchio viene costantemente sostituito da tessuto osseo più giovane. Il turnover osseo condiziona fortemente l'assegnazione dell'età del decesso e la distinzione tra lesioni ossee ante- e post-mortem. Inoltre, stabilire il momento in cui una determinata lesione ossea ha avuto luogo può essere fondamentale nei casi forensi dove vi è una morte per trauma o una storia cronica di abusi fisici; anche qui una conoscenza approfondita del ritmi di rimodellamento osseo e di eventuali fattori che potrebbero condizionarli è fondamentale. L'alcolismo è uno di quei fattori che risultano problematici per l'assegnazione dell'età e l'analisi dei traumi, perché gli effetti che esso ha livello osseo sconvolgono il normale ritmo di rimodellamento. L'abuso di alcool e la dipendenza da esso (a

Le principali differenze tra ossa umane ed animali - Parte I

Scheletro umano, scheletro di cervo reale, e scheletro aviario (non in scala). Source: psychic-vr-lab.com; Lydekker & Sclater, 2011;bafari.org Resti scheletrici sia umani che non umani, interi o frammentati, possono essere ritrovati in contesti sia archeologici che forensi, come scene del crimine, fosse comuni o disastri di massa, o anche semplicemente in bagagli dal contenuto sospetto. Individuare la natura umana o animale delle ossa è importante, perché nella gran parte delle investigazioni di tipo forense la procedura verrebbe interrotta se i resti ritrovati si rivelassero essere animali, e si risparmierebbero tempo e denaro. A meno che non si tratti di un'investigazione incentrata sul traffico di specie animali protette o per la quale i resti di un animale possano dare indizi significativi, i resti scheletrici non umani non sono vitali nei casi forensi. Anche nei contesti archeologici, il ritrovamento di resti umani ha certamente un valore diverso rispetto a quello

L'efferatezza degli omicidi di stampo mafioso mostrata attraverso l'antropologia forense

Source: lagazzettadelmezzogiorno.it In un mio recente post ho parlato della terribile pratica della "morte nel forno a microonde", modalità di esecuzione che si sta diffondendo tra i trafficanti di droga di Rio de Janeiro. In questo post riporto uno studio molto interessante condotto da medici legali e ricercatori italiani dell'Università di Foggia e di Malta, che mostra attraverso l'analisi forense l'efferatezza delle esecuzioni messe in atto dalla mafia italiana.  L'organizzazione criminale in questione è quella della "Mafia del Gargano", uno dei gruppi mafiosi indipendenti presenti in Puglia, poco conosciuto, ma riconosciuto dalla Corte suprema di cassazione come il più pericoloso in Puglia e tra i più efferati in Italia. La mafia del Gargano è stata infatti riconosciuta dalla Cassazione come organizzazione criminale solo nel 2009, nonostante le sue attività criminali siano iniziate all'inizio degli anni 90'. I componenti della f