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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

ISHI International Symposium on Human Identification

Ogni anno, da 25 anni, si tiene negli Stati Uniti uno dei più importanti eventi sull'analisi genetica e antropologica per l'identificazione. L'ISHI, International Symposium on Human Identification, quest'anno si terrà a Grapevine, in Texas, dal 12 al 15 ottobre, presso il Gaylord Texan Resort and Convention Center. L'evento prevede conferenze, esposizioni e workshop, tutti incentrati sulla human identification . Tra gli speakers vi saranno come ogni anno esperti scienziati forensi che fanno parte di Università, laboratori privati e forze dell'ordine. Tra questi, una presenza costante è quella degli scienziati dei laboratori dell'FBI. Ospite speciale quest'anno sarà Kirk Bloodsworth, la prima persona ad essere stata liberata dal braccio della morte proprio grazie all'analisi genetica, che aprirà l'evento con la sua testimonianza. Kirk, ex marine, nel 1985 fu condannato alla pena di morte per il brutale omicidio di una bambina di nove anni,

Seminario "Forensic Odontology in a Medical Examiner’s Office"

La School of Dentistry della University of Detroit Mercy, in Michigan, USA, da martedì 13 a sabato 17 ottobre terrà un seminario interattivo sull'odontologia forense. Il corso è aperto a tutti, in particolare a dentisti, medici, professionisti e studenti interessati ad approfondire le loro conoscenze in odontologia applicata all'investigazione forense. I primi due giorni prevedono una formazione generica di base. Tra gli argomenti trattati, vi sono: introduzione all'odontologia forense e all'identificazione attraverso la comparazione di dati ante e post-mortem, disastri di massa, WinID (software usato per l'identificazione in odontologia forense), casi con segni di morsi, antropologia e tossicologia forense; inoltre, nel secondo giorno i partecipanti assisteranno ad un'autopsia e visiteranno i laboratori, apprenderanno le basi dell'investigazione di causa e modalità di morte, della ricostruzione facciale e dell'identificazione attraverso il DNA.

Autopsia o "virtopsy": qual è il metodo d'investigazione migliore nelle morti per trauma?

Tomografia computerizzata di un cranio con ferita da arma da fuoco. Source: Institute of Forensic Medicine, University of Zurich Le morti per trauma sono quelle causate da incidenti automobilistici, da colpi di arma da fuoco, da taglio, e da corpo contundente, da pestaggi, cadute da grandi altezze, affogamento, strangolamento o impiccagione, e ustioni gravi. I traumi fisici sono una delle principali cause di morte, e in questi casi la classica autopsia è il metodo standard di investigazione utilizzato. Nonostante la sua comune applicazione, l'autopsia rimane ancora un metodo controverso per alcuni, vista la sua natura invasiva: infatti, in molti casi capita che i parenti delle vittime rifiutino di autorizzare un esame autoptico, proprio per evitare un trattamento tanto invasivo del corpo. Per questo da anni si cerca di trovare delle valide alternative all'autopsia tradizionale. Le tecniche di imaging biomedico, in particolare tomografia computerizzata e risonanza magnet

Workshop: Bugs, Bones and Botany

Dal 9 al 13 novembre presso il Maples Center for Forensic Medicine della University of Florida, Gainesville, si terrà un interessante workshop, "Bugs, Bones, and Botany". Questo workshop è unico nel suo genere, in quanto copre anche la botanica e l'entomologia forense, entrambe discipline strettamente legate all'antropologia, in quanto possono contribuire a ricostruire tempi, modalità e luoghi dell'eventuale crimine/incidente. I partecipanti sono solitamente membri delle forze dell'ordine, scienziati forensi e graduate students.  Il corso, che l'Università offre sin dal 1997, si concentra sull'analisi e l'interpretazione delle prove di tipo antropologico, botanico ed entomologico presenti in una scena del crimine. Sono previste 40 ore di lavoro: al mattino vi saranno lezioni teoriche in cui verranno insegnati i fondamenti per il riconoscimento, la documentazione e la raccolta delle prove sulla scena; nel pomeriggio si lavorerà invece sul c

I residui di sparo sui corpi recuperati in mare

Source: the University of Sydney I residui di sparo sono costituiti da un mix di sostanze generate da un colpo d'arma da fuoco, prodotte dalla combustione della polvere da sparo, dalla miscela di innesco e dallo stesso proiettile; subito dopo lo sparo, essi fuoriescono dall'arma come vapore e si solidificano in particelle, che si depositano sulle mani e i vestiti di chi spara, in prossimità del foro d'entrata nel soggetto colpito, e nelle immediate vicinanze dell'arma. I residui possono essere bruciati o non, e possono essere distinti per composizione chimica e morfologia. Le particelle che compongono i residui di sparo hanno generalmente una forma sferica, con un diametro che va da 0.1 a 10 micrometri. Esse possono essere divise in particelle uniche (ovvero che rappresentano esclusivamente un colpo da arma da fuoco) e particelle indicative, utili all'individuazione delle munizioni utilizzate; tuttavia, le particelle indicative possono anche essere prodotte d

Diploma in Forensic Medical Sciences, rilasciato dalla Society of Apothecaries di Londra

apothecaries.org La Society of Apothecaries di Londra, con la collaborazione dell'Università di Glasgow, anche quest'anno terrà un corso part-time della durata di un anno incentrato sulle scienze mediche forensi. Il corso mira a fornire una conoscenza basilare delle scienze mediche forensi e degli aspetti legali connessi. Per l'ammissione al corso è richiesta una conoscenza pregressa delle scienze forensi, in quanto il corso è diretto a professionisti e laureati. I laureati in medicina, legge, scienze, scienze sociali o affini sono i candidati ideali; in alternativa, vengono considerate anche le candidature di professionisti con esperienza o soggetti che nutrano un sincero interesse per la medicina e le scienze forensi. Non c'è comunque bisogno di un esame di ammissione.  Il corso è di particolare interesse e utilità per medici legali, medici generici, medici d'emergenza, paramedici, patologi, dentisti, infermieri e altri professionisti del settore, avvocati

Quali aree dello scheletro umano sono le più adatte al prelievo del DNA?

Il test del DNA è considerato uno dei metodi più affidabili per l'identificazione di corpi senza nome, soprattutto quando non si dispone dei dati ante-mortem degli individui deceduti o quando i corpi vengono ritrovati in un cattivo stato di conservazione. L'identificazione attraverso il test del DNA diventa necessaria in scenari come i disastri di massa, purché venga affiancata da altri metodi di identificazione, tra cui l'antropologia forense. Ad esempio, il lungo processo di identificazione delle vittime dell'attentato al World Trade Center di New York dell'11 settembre 2001 ha richiesto sia l'uso delle analisi genetiche che quello dell'antropologia, perché in molti casi per via delle fiamme, dei detriti, o della contaminazione genetica tra più individui, il DNA prelevato dai resti risultava deteriorato o non utilizzabile (Budimlija et al. , 2003).    Nel caso di individui deceduti da poco, il DNA viene prelevato dai tessuti molli. Tuttavia, quando

La figura dell'antropologo forense: ruolo, formazione e problematiche annesse

Source: Boston University School of Medicine Negli ultimi anni, l'antropologia forense è diventata una disciplina sempre più complessa, che richiede competenze specifiche ed esperienza in altre determinate discipline che in passato non erano solitamente correlate all'antropologia forense. Infatti, per diventare un antropologo forense qualificato, oggi bisogna completare lunghi e intensi anni di studi. Il numero degli antropologi qualificati e certificati è in costante aumento. Tuttavia, vi sono ancora idee equivoche sull'antropologia forense, anche nella stessa comunità scientifica, che soprattutto nelle indagini di tipo legale/forense possono costituire un serio problema. Ciò accade perché a volte si sottovaluta la complessità della formazione di un antropologo, e si tende a pensare che alcune figure professionali, come ad esempio i patologi, possano in teoria lavorare sui resti scheletrici, semplicemente frequentando qualche corso integrativo di antropologia. Fonda