Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2015

Corsi in osteologia umana e recupero di resti umani

Ancora una volta è il Forensic Anthropology Center della Texas State University, uno dei più grandi centri di ricerca forense al mondo, ad offrire validi corsi di Antropologia Forense. Indubbiamente è una delle Università più attive in questo senso, in quanto offre diversi corsi nell'arco di un anno, a prezzi a mio avviso non altissimi, se comparati a quelli di altre Istituzioni, a volte anche meno valide.  Tra agosto e ottobre si terranno due corsi, oltre a quelli di ricostruzione facciale di cui ho parlato in un precedente articolo. Il primo corso è un workshop in Human Osteology della durata di 5 giorni, dal 17 al 21 agosto, durante il quale i partecipanti acquisiranno conoscenze sull'anatomia dello scheletro umano. Verranno analizzati scheletri umani che fanno parte della Texas State Donated Collection e verrà insegnata sia la normale anatomia dello scheletro che le sue comuni variazioni. Nello specifico, gli argomenti trattati saranno: scheletro umano, biologia

Cenni su balistica e ferite da arma da fuoco

Una fetta importante delle lesioni riscontrate nei casi forensi è costituita dalle ferite da arma da fuoco. Se si escludono i contesti militari e/o di guerra, nei casi che coinvolgono civili la gran parte delle ferite da arma da fuoco deriva da pistole, carabine e fucili da caccia.  Per individuare correttamente una ferita da arma da fuoco sui resti umani, ossei e non, bisognerebbe avere una conoscenza basilare della struttura e del funzionamento delle armi da fuoco più comuni, dei proiettili e della loro interazione con i tessuti molli e ossei. Una cartuccia comprende una base o fondello (4), un bossolo (2), della polvere da sparo (3), e un proiettile (1): Source: Wikipedia Dalla base viene innescata (5) la polvere da sparo, la cui combustione produce un gas che spinge il proiettile, poi rilasciato dalla cartuccia al momento dello sparo. Il calibro è il diametro del proiettile ed è indipendente da massa, velocità e struttura dello stesso. Generalmente i proiettili sono

Un esempio di cannibalismo umano: la spedizione di Sir John Franklin

Il cannibalismo umano, per quanto più raro rispetto a quello animale, è un fenomeno verificatosi più volte storicamente, in ogni parte del mondo. Solitamente lo si lega a disturbi mentali, determinati culti, o a carestie estreme. Fenomeni di cannibalismo sono stati documentati diverse volte in seguito ad eventi che hanno forzato gruppi ristretti di persone a sopravvivere in aree remote, con scarse o nulle riserve di cibo. Storicamente, si hanno testimonianze di cannibalismo tra esploratori, migranti, e naufraghi; di recente, vi sono ipotesi di fenomeni di questo tipo in seguito a tragici incidenti aerei. Il cannibalismo di sopravvivenza segue generalmente una sequenza ben precisa. Le parti del corpo la cui rimozione richiede uno sforzo minore, come i muscoli più grandi e superficiali, vengono utilizzate per prime; se si necessita di ulteriori calorie, si ricorre allo smembramento del cadavere e alla rottura volontaria delle ossa al fine di estrarre il midollo osseo dalle cavità midol

Corsi di ricostruzione facciale forense

La Texas State University terrà due corsi sulla ricostruzione facciale, uno incentrato sulle tecniche tradizionali, che vedono l'impiego dell'argilla, l'altro sulle tecniche di disegno digitale.  Entrambi i corsi di terranno nel Dipartimento di Antropologia, Forensic Anthropology Center, della Texas State University a San Marcos, in Texas.  Il primo corso, "Digital Post-mortem Illustration", si terrà dal 31 agosto al 4 settembre. Gli argomenti trattati saranno: - i cambiamenti fisici post-mortem del corpo umano e la considerazione di essi nel contesto dell'arte forense - l'uso del software di grafica Corel Painter - l'uso dei tablet Wacom Cintiq (tavolette grafiche digitali) - le tecniche di disegno digitale in bianco e nero. Nelle lezioni teoriche e nelle sessioni pratiche verranno trattati casi reali. Inoltre, si imparerà a creare immagini ibride che combinano l'uso di fotografie e disegni, per rendere il più precisa poss

I bambini, vittime della guerra civile in Siria

Le vittime civili di guerra sono in costante aumento, per le modalità di attacco nei conflitti contemporanei, che vedono l'impiego massiccio di bombardamenti aerei e di bombe posizionate in luoghi pubblici, e anche perché molto spesso le guerre recenti o in corso non sono tra Stati, ma tra gli stessi civili armati, o tra militari e civili. In molti casi, le famiglie e i bambini in particolare non sono semplicemente vittime casuali di un bombardamento o uno scontro a fuoco, ma costituiscono degli obiettivi specifici. Ciò accade perché molti conflitti contemporanei vedono scontrarsi tra loro diversi gruppi etnici o politici che vivono nello stesso Paese. In questo caso, non solo gli adulti, ma anche i bambini, in quanto futura generazione della fazione nemica, vanno eliminati. I bambini sono sempre più coinvolti negli orrori delle guerre, come vittime o nella veste di combattenti. I minori sono a prescindere sempre particolarmente esposti durante i conflitti, per diverse ragio

L'identificazione e l'interpretazione dei segni di violenza domestica

La violenza domestica, perpetrata dal partner o da un membro della propria famiglia, è sfortunatamente una delle forme più comuni di violenza, fisica e psicologica. Dal punto di vista dell'antropologia fisica/forense, è una forma di violenza molto complessa, difficile da riconoscere con certezza, perché si manifesta in modi differenti o perché spesso causa danni solo ai tessuti molli e/o psicologici, che non sono visibili a livello scheletrico. Essendo la violenza domestica una forma di abuso fisico/psicologico molto comune sia a livello temporale che geografico, vi sono moltissimi dati clinici a disposizione, grazie ai quali si riesce a capire quali siano le dinamiche comuni e, nel caso dell'antropologia, le tipologie di lesioni che se riscontrate in un corpo possono suggerire una violenza di questo tipo. Va riconosciuto tuttavia che l'interpretazione dell'evidenza osteologica dei traumi andrebbe localizzata nella specifica cultura, nel tempo e nel luogo in cui