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Un approfondimento sui decessi per impiccagione e strangolamento

Source: Getty Images

Il collo umano è molto vulnerabile ed esposto a lesioni potenzialmente mortali, per via del suo diametro relativamente piccolo, della mancanza di una schermatura ossea, e della sua stretta associazione con le vie respiratorie, il midollo spinale, e i principali vasi sanguigni. 
Le forme più comuni di decesso legato a lesioni del collo sono l'impiccagione e lo strangolamento. L'impiccagione può essere completa o incompleta: si definisce completa quando tutto il corpo è sollevato dal suolo e l'intero peso della vittima è sopportato dal collo; si definisce incompleta quando una parte del corpo tocca una superficie e il peso della vittima non è totalmente sopportato dal collo. L'impiccagione viene anche classificata a seconda dell'intento: giudiziaria, omicida, suicida, autoerotica, ludica o accidentale. 
Nelle impiccagioni di tipo giudiziario, che si rivelano essere spesso quelle più estreme, vi è un'effettiva decapitazione, con una quasi completa recisione della testa dal collo e dal torso, frattura delle prime vertebre cervicali e gravi lesioni al midollo spinale. Nei suicidi solitamente la recisione del midollo non si verifica. 
In tutte le forme di strangolamento, sia esso indotto manualmente, attraverso un cappio, o che si tratti di asfissia posturale (che si verifica ad esempio nei bambini che rimangono incastrati tra le sbarre della culla o tra le corde delle tende), solitamente si verificano:
- ostruzione delle vene e/o delle arterie, che porta a stagnazione cerebrale, ipossia (carenza di ossigeno), ostruzione delle vie respiratorie, incoscienza;
- spasmi arteriosi dovuti alla pressione sulla carotide, con abbassamento del flusso sanguigno al cervello e conseguente collasso;
- collasso vagale (del nervo vago), causato dalla pressione sui seni carotidei e da un aumentato tono parasimpatico (il sistema nervoso parasimpatico è una parte del sistema nervoso il cui nervo più importante è proprio il nervo vago).
Più che per la mera ostruzione delle vie respiratorie, la morte sopraggiunge per ipossia e ischemia cerebrale, e/o arresto cardiaco. 
Tra le più comuni cause di strangolamento e impiccagione vi sono: l'aggressione, di cui sono più frequentemente vittime le donne; la depressione, specialmente in specifici gruppi come carcerati o veterani; la sperimentazione erotica (per molti l'ipossia è un mezzo per intensificare l'orgasmo); il "gioco del respiro", o "choking game", un'insensata forma di divertimento in crescita tra giovani e adolescenti che implica il soffocamento volontario.
L'impiccagione e lo strangolamento accidentali sono comunque meno comuni, e questo porta a difficoltà nel distinguere una vittima involontaria da una di crimine o suicidio. Nel caso dei bambini, l'impiccagione e lo strozzamento sono quasi sempre accidentali, mentre per gli adulti il gesto è quasi sempre volontario (per mano propria o di un altro individuo). Vi sono tuttavia anche tra gli adulti forme di impiccagione e strangolamento accidentali, che possono a loro volta dividersi in indotte da un atto volontario e totalmente involontarie. Quelle indotte da un atto volontario sono quelle di tipo erotico, in cui la vittima inconsapevole si soffoca volontariamente ma non prevede la propria morte: chiamata anche ipossifilia, è una forma di masochismo sessuale caratterizzata dall'uso dello strangolamento volontario fino alla perdita della coscienza, al fine di aumentare l'eccitazione. Per quanto possa sembrare incredibile, è una pratica molto comune. Vi sono tra gli adulti anche casi di impiccagione e strangolamento totalmente involontari. Si sono registrati casi del genere in attività come paracadutismo e alpinismo, in auto a causa della cintura di sicurezza o del finestrino automatico, e negli anziani affetti da patologie neuropsichiatriche. Vi sono anche casi apparentemente assurdi ma veri di persone morte strozzate dal maglione che indossavano, perché impigliatosi ad un albero o alla motocicletta, o di ladri rimasti incastrati nei cancelli delle case che si apprestavano a svaligiare (Nouma et al., 2015). 
Come già accennato, un'altra causa incredibile ma purtroppo sempre più comune di impiccagione e strangolamento mortali è il cosiddetto "choking game". Si tratta di un "gioco" che prevede lo strangolamento autoindotto, per mano di un compagno o attraverso un laccio, per raggiungere un breve stato euforico causato dall'ipossia cerebrale. Le vertigini derivano dall'ostruzione del flusso ematico cerebrale. La conseguente perdita di coscienza può portare a cadute e lesioni ipossiche, come danni alla vista, segni sul collo, forti mal di testa, alterazione dello stato mentale, episodi ricorrenti di sincope e cambiamenti nel comportamento. Nonostante sia una pratica estremamente pericolosa che può portare alla morte, inspiegabilmente molti giovani continuano a sperimentarla. Questa forma di decesso è molto difficile da accertare, perché tendenzialmente viene valutata in autopsia come suicida o genericamente accidentale. Per individuare con precisione questa forma di morte bisognerebbe analizzare con cura le circostanze della morte, la scena, e il tessuto sociale in cui la vittima viveva. 

Sia nell'impiccagione che nello strangolamento le forze distribuite sulla superficie del collo possono essere dissimili, su livelli differenti e in modo impari su varie aree del collo; ciò determina le peculiarità della tanatogenesi e varietà morfologica tra i vari casi. Il trauma all'osso ioide e alle cartilagini della laringe, incluse la cartilagine cricoidea e della tiroide, è forse il segno di strangolamento più studiato. L'analisi delle lesioni interne del collo richiede particolare perizia, in quanto i segni di impiccagione e strangolamento non si presentano in forme sempre uguali e non sono sempre accompagnati da lesioni esterne che possano segnalarli.

L'osso ioide e la sua posizione all'interno del collo. Source: primehealthchannel.com 

Per quel che concerne l'osso ioide, mediamente in metà dei casi si riscontrano danni al gran corno, e in metà danni al terzo medio e distale, o tra il corpo e le corna. Le lesioni si presentano in forma di fratture verticali o oblique, e occasionalmente di dislocamento dei frammenti periferici verso il basso o verso l'alto. Anche le fratture bilaterali non sono rare, e vi sono casi di doppia frattura delle corna nei loro terzi medi e distali.

Struttura dello ioide. Source: aifimm.it

Non vi sono relazioni tra il sesso della vittima e il tipo di fratture, o tra i vari stadi di fusione delle corna dello ioide (ovvero, le ossa fuse non sono più inclini alla frattura di quelle non fuse). Però, un dato certo è che con l'avanzare dell'età è più facile rompere lo ioide perché essendo l'osso più mineralizzato esso perde elasticità ed è quindi più incline a rompersi. Infatti, più l'individuo è giovane, maggiore è la forza richiesta per fratturargli l'osso ioide.  
Le fratture dei corni superiori della cartilagine tiroidea sono la lesione più comune nell'impiccagione, e sono comunemente unilaterali (più rare le bilaterali). Queste fratture, trasverse o oblique, coinvolgono il terzo medio o la base del corno superiore. Nei casi di impiccagione completa, si verifica la rottura del corno inferiore, con fratture verticali, raramente orizzontali.

Particolare della struttura interna del collo con ioide, cartilagine tiroidea, cartilagine cricoidea e trachea.
Source: wikipedia.org

I danni agli altri elementi di supporto della parte anteriore del collo, come la cartilagine cricoidea e la trachea, nella letteratura scientifica sull'impiccagione vengono definite non comuni. 

Ogni elemento del collo fino ad un certo punto può resistere all'impatto esterno per via della deformazione reversibile. Quando i limiti di forza sopportata vengono superati, ha inizio la distruzione del tessuto di supporto, solitamente negli strati superficiali del lato su cui viene esercitata la maggiore tensione. Per prima appare una fessura lineare, senza disconnessione delle parti rotte di osso o cartilagine. Se la violenza continua, la fessura diventa una frattura incompleta e poi una frattura totale, con maggiore libertà di spostamento dei frammenti rotti. L'area di rottura si crea sul lato dove si esercita la maggiore tensione compressiva, e si presenta all'esterno come un gonfiore a forma di asticella o come un solco compatto senza piani di separazione. Si capisce dunque quanto sia importante definire il tipo di lesione, dalla fessura alla frattura incompleta alla frattura totale, per poter definire la forza dell'impatto, l'area specifica colpita, il livello e la direzione dell'attacco, e anche ricostruire dati generici dell'eventuale assalitore (sesso/forza, altezza, peso, stazza, età).



Fonti: 

- Khokhlov, V.D., 2015. Trauma to the hyoid bone and laryngeal cartilages in hanging: Review of forensic research series since 1856. Legal Medicine, 17 (1): 17-23
- Lebreton-Chakour, C., Godio-Raboutet, Y., Torrents, R., Chaumoitre, K., Boval, C., Bartoli, C., Adalain, P., Piercecchi-Marti, M.D., Thollon, L., 2013. Manual strangulation: Experimental approach to the genesis of hyoid bone structures. Forensic Science International, 228 (1-3): 47-51
- Nouma, Y., Ben Ammar, W., Bardaa, S., Hammami, Z., Maatoug, S., 2015. Accidental hanging among children and adults: A report of two cases and review of the literature. Egyptian Journal of Forensic Sciences, doi: 10. 1016/j.ejfs.2015.07.001
- Polson, C.J., 1985. Hanging. In Polson, C.J., Gee, D.J. (editors), The essentials of forensic medicine. London: Pergamon Press, 357-388 
- Re, L., Birkhoff, J.M., Sozzi, M., Andrello, L., Osculati, A., 2015. The choking game: A deadly game. Analysis of two cases of "self-strangulation" in young boys and review of the literature. Journal of Forensic and Legal Medicine, 30: 29-33 
- Simonsen, J., 1988. Patho-anatomic findings in neck structures in asphyxiation due to hanging: a survey of 80 cases. Forensic Science International, 38: 83-91
- Weintraub, C.M., 1961. Fractures of the hyoid bone. The Medico-Legal Journal, 29 (4): 209-216



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